Nel 2015 l’11% della popolazione maggiorenne (circa 5,5 milioni persone) ha dichiarato di essere rimasto coinvolto, almeno una volta, in un contenzioso civile o commerciale. In Europa l’Italia è la Nazione che, dopo la Russia, registra il più alto numero di contenziosi in campo civile e il 52% di coloro che hanno avuto un’esperienza diretta con la giustizia civile affermano di essere rimasti poco o per nulla soddisfatti (fonte Istat). Non stupisce, quindi, che nel nostro Paese rimangano sempre molto numerose le richieste per formule di protezione e di assicurazione con tutela legale.

La situazione italiana, tra lentezza giuridica e necessità di tutela

In Italia ci vogliono mediamente 1.185 giorni per risolvere un contenzioso commerciale (circa 3 anni e 3 mesi), il doppio della media a livello mondiale: il nostro paese si posiziona al 147° posto su 180 Stati nella graduatoria mondiale relativa alla risoluzione di questo tipo di controversie, lontanissima dalla prima posizione di Singapore e più vicina alle performances di Trinidad e Tobago, Senegal, Guatemala (fonte Censis).

Come quella civile anche la giustizia penale è “malata” e soffre della durata spesso irragionevole dei processi: in campo penale per arrivare alla prima sentenza ci vogliono 358 giorni; se poi si presenta ricorso in appello e in cassazione i giorni che devono passare per arrivare ad una pronuncia definitiva sono oltre 1.800, quasi 5 anni!

tutela legale

Dati allarmanti che risultano ancora più inquietanti se si pensa che in Italia, negli ultimi tre anni, ben 1 milione e mezzo di persone ha deciso di rinunciare ad avviare una causa civile per il timore di sostenere costi troppo elevati rispetto al vantaggio conseguibile, per l’incertezza dei tempi di svolgimento o dell’esito favorevole del processo (fonte Istat).

La soluzione assicurativa ai contenziosi? La tutela legale

Per far fronte ai “problemi” che possono sorgere a seguito di un contenzioso legale (sia che si abbia ragione o meno), il mercato assicurativo ha concepito già da diverso tempo una risposta a questa rilevante esigenza sociale attraverso l’assicurazione di Tutela Legale, copertura assicurativa diretta a difendere gli interessi di una persona, di una famiglia, di un professionista o di un’impresa di fronte a svariati eventi che possono coinvolgerli nella vita personale (condominio, casa, lavoro, circolazione stradale, separazione consensuale ecc.) e professionale (violazioni di specifiche normative, controversie contrattuali, imputazioni penali ecc.).

I dati di mercato rivelano che, in Italia, la polizza di tutela legale è ancora poco conosciuta benché le prestazioni e i servizi offerti da tale garanzia presentino un rapporto qualità-prezzo molto vantaggioso: solo l’1% dei privati ha un’assicurazione per proteggersi dai contenziosi che possono insorgere nella vita quotidiana. Profondamente diverso il quadro riferito ad altri Paesi europei, come Germania e Austria: nel primo caso ad avere una polizza di tutela legale è una famiglia su tre, nel secondo una su due.

Cosa succede in caso di reati stradali

Risulta poi evidente che, con l’introduzione dei reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali, questa forma assicurativa diventerà sempre di più la tutela indispensabile per l’utente della strada. Con la nuova legge a farne le spese non saranno soltanto coloro che si mettono alla guida dopo aver bevuto un bicchiere di troppo o sotto l’effetto di stupefacenti (per i quali l’inasprimento delle pene è giustificato), ma anche i guidatori “normali” che per una semplice distrazione possono provocare gravi incidenti.

In un Paese come il nostro ‒ per aver causato un innocuo colpo di frusta a uno dei tantissimi “furbetti del tamponamento” ‒ si rischia di affrontare un processo penale e di vedersi sospesa la patente per cinque anni.

Dinanzi a questo contesto sento il dovere di svolgere un ruolo sociale fondamentale: portare a conoscenza di tutti noi dell’imprescindibile opportunità di godere di una tutela legale che garantisca i nostri diritti e favorisca la piena applicazione dell’art. 24 della Costituzione che garantisce la possibilità a chiunque di difenderli in tribunale.

Tutti oggi corrono un rischio legale: anziani, disabili, imprese, professionisti e famiglie possono trovarsi coinvolti in una controversia di natura civile e/o penale e soltanto chi può permettersi di spendere decine di migliaia di euro di spese legali senza mettere in crisi il bilancio familiare o aziendale, può esserne disinteressato. È fondamentale, pertanto, prendere coscienza dei rischi che quotidianamente corriamo.

 


Stefano Buraglio
Direttore Generale
Tutela Legale SPA

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