Più semplici, chiari e standardizzati. Così ora devono essere i documenti e il contratto di assicurazione, secondo la Direttiva IDD (Insurance Distribution Directive), entrata in vigore in Italia nei mesi scorsi. La normativa europea ha infatti imposto alle imprese del settore di rivedere la propria comunicazione redigendo materiali informativi il più possibile standardizzati e dal linguaggio semplice, per consentire al cliente di capire le caratteristiche del prodotto, valutarne l’adeguatezza alle proprie esigenze e confrontarlo con altre soluzioni presenti sul mercato così da compiere una scelta consapevole.
Nella pratica, tutto questo si traduce in una documentazione precontrattuale e contrattuale diversa dal passato. Ecco come è cambiata.
Arriva il set informativo
Innanzitutto, il fascicolo informativo è stato rinominato in set informativo. Si tratta di quei documenti che vengono consegnati al cliente prima della stipula del contratto affinché possa capire le caratteristiche principali del prodotto assicurativo. Ovviamente, devono risultare perfettamente coerenti tra loro e condividere la regola di fondo improntata a chiarezza, semplicità ed esaustività dell’informazione.
Secondo quanto previsto dall’Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), il set informativo deve essere composto da questi documenti:
– Il documento informativo precontrattuale, il cosiddetto DIP (Base)
– Il documento informativo precontrattuale aggiuntivo, detto anche DIP Aggiuntivo
– Le condizioni di assicurazione, comprensive del glossario
A cui si aggiunge un modulo di proposta o, se non previsto, il modulo di polizza.
Cosa è il DIP?
Il DIP sta per Documento Informativo Precontrattuale e raccoglie le informazioni essenziali per comprendere come funziona il prodotto prima di sottoscriverlo. Nella sua versione base è un documento di due pagine (massimo tre) che illustra in maniera sintetica le caratteristiche principali del prodotto assicurativo proposto, seguendo una struttura standard. Il DIP è il primo elemento di orientamento del cliente per acquistare in maniera consapevole, ma non è nella maggior parte dei casi esaustivo.
Da qui l’esigenza del DIP Aggiuntivo, che riprende gli elementi informativi precontrattuali in maniera più approfondita e puntuale. La versione Aggiuntiva del DIP è quindi sempre un Documento Informativo Precontrattuale ma più dettagliato, così da raccogliere tutte le informazioni non riportate nel DIP base per ragioni di sintesi, ma che risultano in ogni caso fondamentali per capire il funzionamento e le caratteristiche del prodotto.
Per aiutare il consumatore a distinguere i diversi prodotti presenti sul mercato assicurativo italiano, la maschera introduttiva del DIP può assumere un colore diverso. In particolare:
– Vita: DIP verde
– Multirischi: DIP azzurro
– Investimento: DIP rosso
– Danni: DIP arancione
– RC Auto: DIP viola
Come leggere un DIP
I DIP hanno una struttura standard, definita da un regolamento europeo, che prevede precise sezioni contraddistinte visivamente da icone, così da consentire al cliente di capire le caratteristiche del prodotto in maniera schematica. Vediamole nel dettaglio:
Che tipo di assicurazione è?
La prima sezione che compare in testa al DIP riguarda le informazioni sul tipo di assicurazione.
Che cosa è assicurato?
Comprende le informazioni sui principali rischi assicurati. La rubrica è contraddistinta da un’icona di un ombrello.
Che cosa NON è assicurato?
È la sintesi delle garanzie escluse. Ogni voce di questa rubrica è preceduta da una croce.
Ci sono limiti di copertura?
Vengono inserite le informazioni sulle principali esclusioni. Ogni voce di questa sezione è preceduta da un punto esclamativo di colore arancione.
Dove vale la copertura?
Questa sezione, contraddistinta da un mappamondo, raccoglie le informazioni sull’ambito geografico della copertura assicurativa. Ogni voce di questa rubrica è preceduta da un segno di spunta di colore blu.
Che obblighi ho? Quali obblighi ha l’impresa?
Vengono individuati gli obblighi all’inizio del contratto, nel corso della durata del contratto e in caso di presentazione di richiesta della liquidazione della prestazione. L’icona rappresentativa è una stretta di mano.
Quando e come devo pagare?
Specifica le modalità e la durata di pagamento dei premi. In testa alle informazioni compare un’icona di monete.
Quando comincia la copertura e quando finisce?
Viene indicata la data di inizio e di fine del periodo di copertura, con un’icona di clessidra.
Come posso revocare la proposta, recedere dal contratto o risolvere il contratto?
Sono date le informazioni sulle modalità di revoca della proposta, di recesso o di risoluzione del contratto. Questa rubrica viene rappresentata da un palmo aperto racchiuso in uno scudo.
Sono previsti riscatti o riduzioni?
Qui viene illustrata la possibilità di riscattare o ridurre il contratto. Il simbolo in questo caso è di una moneta di dollaro con una freccia.
Nel DIP Aggiuntivo vengono riprese queste sezioni in maniera più approfondita e ne vengono aggiunte di ulteriori, così che il cliente possa acquisire piena conoscenza del prodotto. Le sezioni aggiuntive sono:
A chi è rivolto questo prodotto?
Viene precisato il cliente target individuato dall’impresa assicurativa per quel prodotto.
Quali costi devo sostenere?
Specifica i costi a carico del contraente.
Come posso presentare i reclami e risolvere le controversie?
Spiega le modalità di presentazione dei reclami e di risoluzione stragiudiziale delle controversie.
Regime fiscale
Raccoglie le informazioni sul trattamento fiscale applicabile al contratto.
Questi modelli sono stati adottati da tutte le imprese assicurative dal 1° gennaio 2019.